Elezione incondizionata

L'elezione incondizionata è una dottrina della teologia cristiana che precisa un aspetto della soteriologia calvinista. Sostenendo il principio della predestinazione, cioè che Dio, dall'eternità, ha già prestabilito, secondo il Suo insindacabile e sovrano giudizio, chi, nell'ambito della storia umana, avrebbe ricevuto la grazia della salvezza e chi avrebbe lasciato, invece, seguire la via del peccato e delle sue conseguenze, questa dottrina afferma su quale base Egli abbia operato la scelta di salvare un certo numero di creature umane.

La base che il Calvinismo scorge nel messaggio della Bibbia per la scelta di Dio di salvare delle creature umane è esclusivamente la libera espressione Sua misericordia, ad esclusione di qualunque merito o titolo che esse stesse possano avere.

È uno del Cinque punti del Calvinismo. La dottrina dell'elezione incondizionata è stata codificata la prima volta dalla Confessione di fede belga del 1561 e riaffermata nei Canoni di Dordrecht (1619) e caratterizza storicamente la fede riformata com'è espressa dalle varie confessioni di fede riformata.


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